Il significato che attribuiamo alle nostre esperienze infantili ha un profondo impatto sul nostro modo di essere genitori. Una maggiore conoscenza e comprensione di noi stessi e della nostra storia può aiutarci a costruire una relazione più efficace e soddisfacente con i nostri figli.
Studi dimostrano come lo sviluppo di un attaccamento sicuro nei bambini verso i genitori sia strettamente correlabile alla capacità di quest’ultimi di comprendere le proprie esperienze infantili.
Infatti, le esperienze dei primi anni di vita non determinano il nostro destino; se abbiamo avuto un’infanzia complicata, ma siamo comunque riusciti a capirne il senso, non ricreeremo interazioni
analoghe nei nostri rapporti filiali. In assenza di una simile comprensione tenderemo a riprodurre modelli negativi di interazioni familiari e il modo di decodificare i comportamenti dei figli
sarà faticosamente influenzato dal passato.
Nella mia pratica clinica, una particolare attenzione è orientata alle coppie con una percorso di Procreazione Medicalmente Assistita, con interventi psicologici mirati appositamente per la rielaborazione di questi percorsi psicologicamente complessi, talvolta dolorosi e costellati da esperienze di aborti o da emozioni luttuose a fronte di tentativi falliti; emozioni a volte acuite, dalla scelta del segreto che ne rende impossibile la condivisione sociale e affettiva con gli altri.
La donna, in particolare, spesso si trova a dover far fronte al senso di inadeguatezza, di incapacità e del suo sentirsi vittima di un’ingiustizia, da parte della natura, difficilmente comprensibile. Solitamente l’uomo si sente drammaticamente impotente di fronte a tutto questo, la coppia può essere pericolosamente messa alla prova durante questo cammino.
Per contro, se la gravidanza ha inizio, le angosce si possono tradurre in paure, terrore e spesso convinzioni che si possa interrompere, che qualcosa possa andare storto.
L’esperienza insegna, che in questi momenti, un buon incontro terapeutico diventa un bene prezioso, per riuscire a trovare quella serenità che può contribuire ad un buon andamento della gravidanza e a porre delle basi di stabilità su cui costruire la relazione triadica madre – padre – bambino.
La gravidanza, il parto e il post partum costituiscono una fase ricca di emozioni di tonalità anche tra loro molto diverse e contrastanti: gioia, tristezza, tranquillità, ansia e paura. Le attese e i timori che emergono potrebbero anche suscitare uno stato di crisi più o meno profondo, più o meno fisiologico. In questo momento di grande cambiamento diventa importante ricevere un aiuto qualificato, per sciogliere quei nodi rimasti in sospeso nella propria vita, che il ruolo genitoriale rende sovente più complessi.
L'intervento psicologico durante la fase del puerperio diventa una vera e propria forma di prevenzione primaria, infatti, attribuendo un significato ed elaborando eventi traumatici o faticosi
associabili a questa fase della vita, si può raggiungere quella sintonizzazione affettiva e quella capacità di fornire risposte contingenti e coerenti ai bisogni reali, permettendo il
raggiungimento di un attaccamento sicuro che diventa un fattore protettivo verso problemi psicologici/ psichiatrici.